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A tutto BIO, Nicola Candela, azienda agricola XIGGIARI e il buonissimo Extravergine GIARI’

Un sabato pomeriggio diverso, dopo una breve telefonata decidiamo subito di andare a conoscere Nicola e il mondo che lo circonda. Siamo nella campagna trapanese, tra Fontanasalsa e contrada Xiggiari.

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Il navigatore ci fa fermare davanti due grandi palme ed un cancello, da dove, sbirciando tra le sbarre, si intravede una lunga stradina bianca che sale verso la collina, quasi a perdita d’occhio a destra e a sinistra partono filari di ulivi ordinatissimi. Viene ad aprirci Francesca, la mamma di Nicola, una signora piena di energia che ci conduce verso casa. Subito dopo arriva papà Antonio e poco dopo Nicola, entriamo, ci sediamo e cominciamo a chiacchierare.

Questa famiglia, in questa terra, produce olio da 4 generazioni. Il primo grande appezzamento lo comprò il nonno (una targa nella vecchia macina  segna 1891) e il secondo grande appezzamento il papà.  Ora tocca a Nicola, giovane medico, che vive il passaggio dall’antico al moderno. Si ricorda quando da piccolo  la raccolta veniva fatta a mano da uomini, donne e bambini, che cantavano sotto gli alberi; adesso invece è un mix , ci sono sempre le persone anziane di esperienza, ci sono i giovani, ragazzi di rione – li chiama-  che riscoprono il bello e i valori di lavorare in campagna,  e c’è anche la tecnologia.

Domandiamo il motivo del passaggio dal tradizionale al biologico: “Qui – risponde – ora regna il biologico; prima producevamo olio secondo il metodo tradizionale, poi la scelta voluta fortemente dalla mamma che ha creduto sin da subito nel futuro e nell’importanza del biologico, consapevole che quella terra avrebbe prodotto un ottimo extravergine grazie anche al clima siciliano, che ha reso più semplice e più naturale questo passaggio.”

Lavorare gli ulivi e produrre olio richiede tanto tempo e passione, che qui non manca assolutamente: dalla cura dei terreni alla scelta dei concimi in totale rispetto del protocollo bio, dalla potatura alla raccolta. Ed è qui che gli si illuminano gli occhi, forse è il momento che Nicola preferisce di più: “Ad un certo punto – dice – nel carrello, dove vengono depositate per qualche ora prima di raggiungere il frantoio, vedi la vita, la natura… il lombrico, la lumachina, il ragnetto, ancora attaccati ai frutti dell’olivo, indicatori di qualità e del trionfo della natura che esplode nel suo habitat.” 

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Gli alberi che ci circondano sono tantissimi, leggiamo poi nel sito, sono circa 11800 piante distribuite (biancolilla, cerasuola e nocellara) su 42 ettari, motivo per cui è stato necessario l’utilizzo delle macchine per la raccolta.

Da qui passiamo alla molitura dove il frantoio che, quando aspetta le olive di  Xiggiari, prepara la linea dedicata per la lavorazione del biologico e successiva conservazione nei silos sotto azoto, un gas che si sostituisce all’ossigeno uno dei principali nemici per la conservazione dell’extravergine (insieme alla luce e al calore).

Il risultato è GIARI’ un eccellente olio extravergine di oliva biologico D.O.P Valli Trapanesi.

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La nostra chiacchierata volge quasi a termine e si conclude con un bel collegamento tra passione affetto e il contributo dell’azienda allo sviluppo di un bellissimo progetto socio-culturale a Cartagena in Colombia. Qui c’è lo zampino invece di Dina, la sorella di Nicola, che da diversi anni vive in Sudamerica. Ha creato un centro culturale indipendente e autogestito, una città mobile (www.ciudadmovil.co), uno spazio alternativo per la creazione, la formazione, la diffusione culturale e la produzione di pensiero. Una piattaforma per lo scambio interdisciplinare di conoscenze e di fusioni creative (danza, cinema, fotografia, teatro, musica, circo, yoga, capoeira, acrobazie ecc ecc ecc) per sperimentare, trasformare e costruire ‘culture in movimento’.

 

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